Mettere l’apparecchio per i denti non serve solo ad avere un bel sorriso. Che certo aiuta, perché come specifica la presidente Sido Letizia Perrillo “risolvere un problema dentale molto evidente, daigli incisivi molto sporgenti a una simmetria del volto dovuta a uno scorretto allineamento di mascella e mandibola, riduce il rischio che i bambini vengano presi in giuro dai compagni e li aiuta a sentirsi meglio assieme agli altri, un ”effetto collaterale” psicologico da non sottovalutare in età evolutiva”.
I vantaggi
Non è però l’unico vantaggio secondario di un trattamento ortodontico fatto al momento e nel momento giusto: durante l’ultimo congresso Sido sono stati presentati. Dati che mostrano l’esistenza di un nesso fra i problemi masticatori e difficoltà respiratorie tipiche dell’infanzia, che a loro volta posso influenzare le capacità cognitive. Come e quanto mastichiamo nei primi anni di vita, in altri termini, sembra poter influenzare la funzionalità del cervello, con effetti sulla memoria e sullo sviluppo intellettuale: correggere una malocclusione significa respirare meglio e avere perciò una mente più efficiente.
Le vie aeree
Lo stretto legame tra bocca sana, respiro corretto e cervello in forma è evidente anche per un problema respiratorio infantile diffuso sebbene sottostimato, le apnee ostruttive notturne: fino al 20% dei bambini è un russatole abituale e questo disturbo può avere conseguenze negative sul funzionamento cognitivo, il comportamento e l’apprendimento. I microrisvegli connessi con le difficoltà respiratorie disturbano infatti la qualità del sonno e questo, per esempio, può aumentare l’irritabilità e ridurre la capacità di attenzione del bambino durante il giorno.
Durante il sonno
E se un bimbo russa, una visita dall’ortodonzista è opportuna perché come sottolinea Giuliano Maino, già presidente Sido, “ci sono strette relazioni fra la posizione e l’anatomia delle ossa mascellari e il funzionamento delle vie aeree: attraverso controlli periodici possiamo valutare le apnee, dare il giusto peso agli episodi di russamento, monitorare se lo sviluppo dei mascellari sia corretto e, se necessario, applicare dispositivi orali che aiutino a risolvere il problema, personalizzando la terapia. Con gli apparecchi ad avanzamento mandibolare possiamo garantire buoni risultati, ma servono la valutazione delle caratteristiche orali del singolo per personalizzare l’appoggio dentale e rendere la terapia davvero efficace”.
Tratto da: Corriere Salute di Elena Meli